RECENSIONE: PELAGUS

I pelagus sono una promettente formazione aversana operante nell’ambito del rock. La formazione attuale, ricalcante gli schemi del N.W.O.B.H.M. comprende Vincenzo Castello alla voce, Michele Diomaiuto al basso, Ernesto La Canna alla chitarra, Emilio Laiso alla chitarra e Vincenzo Marra alla batteria.
I ragazzi in questione sono in giro da un po di anni e hanno un palmares degno di nota, ultimo in ordine temporale la vincita del concorso per gruppi emergenti “Stasera mi butto”.
Sono onesto dicendo che non li conoscevo se non per la presenza di Vincenzo Marra “SOMA” alla batteria. Ma da quello che ho ascoltato capisco che l’ignoranza è mia essendo il combo in questione una promettente e valida realtà musicale campana.
Passiamo all’analisi…
Dal loro sito è possibile ascoltare l’mp3 di “Dea del piacere”. Il brano è un originale e piacevole esempio di class rock con una intro dal fraseggio zeppeliniano ma dal suono blackmoriano. L’accompagnamento si sviluppa su sapienti accordi aperti marcati dall’ottima e dico veramente ottima esecuzione di Michele Diomaiuto e Vincenzo Marra, entrambi precisissimi. La voce di Vincenzo Castello ha un che del primo Sorrenti periodo prog “ARIA” (ed è un grande complimento, ascolta il disco se lo trovi perché è rarissimo). L’intermezzo dipana un’atmosfera tipicamente da red hot chili pepper nel quale ancora una volta i due elementi ritmici del gruppo sanno dare il loro tocco e aggiungendo molto calore. Le chitarre riescono, non so se voluti, dei controcanti armonici che rendono “pieno” il suono. Segue un bell’assolo di chitarra dal suono hendrixiano ma con puntate su david gilmour. Il finale conferma comunque la natura hard del combo. In conclusione un pezzo ben suonato, penalizzato esclusivamente da una presenza eccessiva di toni bassi in registrazione che penalizzano la bella voce di Castello.
Passiamo al live. Su youtube sono presenti diversi video dei pelagus.
Prendiamo in analisi dead on time, una cover dei queen.
Che dire? La base ritmica è eccezzzzionale. Bassista e batterista si intendono alla perfezione e senza cedimenti. I due chitarristi dimostrano perizia e cazzimma. Il cantante ci spiazza con una intelligente performance in “freddie style”.
E vediamo anche un live. Locale non so dove, il pezzo è are you gonna be my girl dei Jet. Il pezzo si presta per tirare su la gente. E i pelagus ci riescono. Non solo è suonato bene, ma la partecipazione del pubblico è palese.
Devo dire, in conclusione che li amo più live che registrati. Credo che la loro dimensione sia proprio quella. E da un gruppo rock questo ci si deve aspettare. E loro svolgono il loro lavoro appieno.
Teniamoci stretta questa realtà musicale a nome Pelagus e se possibile andiamoli a vedere. Perché chi non ha un contratto con una major (praticamente tutti in Italia) campa principalmente di calore e presenza del pubblico. Prima ancora che di quel poco di pecuniario che ti può dare l’esibirti live.
AIUTIAMOLI A NON FARLI SMETTERE!!!
Sito di riferimento:
www.pelagusrock.it
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